"La Stampa" scrive del Benevento

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...«Noi non molliamo»  

L’altro protagonista di questa storia si chiama Oreste Vigorito ed è un settantenne piuttosto speciale, anche lui, come il sindaco (che non ama), con la sindrome di Wanda Osiris. Re Mida del Pallone, signore dell’eolico, una laurea in giurisprudenza, affari in ogni angolo del mondo, ha la capacità di gestire una montagna di euro così alta da far dire a Silvio Berlusconi: «Vigorito è tra le cinque persone che potrebbero comprare il Milan». Ha preferito il Benevento. «Berlusconi esagera. Ma è vero che non sono nel calcio per caso». Uomo rapido, abituato a fare da sé, quando legge i commenti dei tifosi sui forum («Siamo la barzelletta d’Europa») viene assalito dall’acidità di stomaco. «Con la serie A Benevento ha fatto bingo. Eppure sento che qualcuno recita il de profundis quando dovrebbe tenere accesa la fiamma». Mastella? «Chi recita il de profundis o quelli come il presidente del Napoli, De Laurentiis, che parlando di noi fa lo spiritoso e invece dovrebbe farsi i cavoli suoi. E poi le dò una notizia: noi restiamo in A. Si figuri se mollo». Non molla. Però ha mollato il tecnico della doppia promozione, Marco Baroni, e il suo direttore sportivo, Salvatore Di Somma. «È stata dura. Io lavoro solo con persone che stimo. E loro hanno fatto tanto per noi». In estate aveva cambiato sedici giocatori. Una follia. I rimpiazzi, d’accordo col tecnico, li aveva presi in B. Diciassette milioni di spesa. Ne avrebbe investiti molti di più, dice chi gli sta vicino. Ds e Baroni l’avrebbero sconsigliato. «Frena, pres». Sognavano il modello Chievo. Non ha funzionato. «Ho speso il giusto. Posso spendere ancora», dice oggi, infastidito come se uno sciame d’api gli fosse entrato in testa per pungergli il cervello. Per sostituire Baroni ha preso De Zerbi, tecnico noto per essere stato esonerato dal Palermo dopo il record di sconfitte in casa: 7. Perché lui? «Perché è bravo». I tifosi, che a giugno erano eccitati e insicuri come se fossero in groppa a un elefante e oggi da quell’elefante si sentono schiacciati, De Zerbi non lo amano. Da allenatore del Foggia parlò male di loro. E gli ultrà l’hanno accolto con uno striscione acido: «De Zerbi zingaro». Una vergogna, che suggella la fine del periodo d’oro. L’eccitazione è svanita, ma, giura il rapper Shark Emcee, «l’orgoglio sannita no. Siamo una città di provincia, dove uno schiaffo dato alla stazione, passando di bocca in bocca, diventa uno sparo in collina. Tendiamo a buttarci giù, ma siamo curiosi. Quella è la nostra salvezza». Lo dice rappando. E lo fa sembrare vero. Benevento si era affezionata al miracolo come ci si affeziona a un bicchiere di vino a cena. Per quella nebbia leggera che sale alla testa. Ora ha capito che la A è arrivata troppo in fretta e che neppure dai sogni ci si può far trovare impreparati.

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