Benevento, mr De Zerbi: “A San Siro con la consapevolezza di fare … “

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In vista della prossima trasferta contro la formazione dell'Inter, ecco le parole del tecnico del Benevento, Roberto De Zerbi:

“Abbiamo recuperato tutti i calciatori tranne D'Alessandro, per lui la situazione richiede ancora  qualche settimana di tempo. Il fatto di aver vinto col Crotone, non solo aumenta la consapevolezza di poter far bene ma, aumenta anche la nostra  speranza e l'ambizione. Giocando con un certo spirito ed attaccamento e, con la qualità che abbiamo adesso, possiamo fare bene. Ora c'è anche la forza e la convinzione di potercela giocare con tutti. L'Inter è senza dubbio una squadra più forte di noi, secondo me allenata da uno dei migliori allenatori d'Italia. Dobbiamo approfittare dei problemi che sta attraversando. Bisogna scendere in campo e fare risultato, solo così possiamo sperare in una svolta. Il nostro avversario è una squadra viva, ha individualità. Giocheremo in uno stadio importante e, i miei ragazzi devono sapere che sono inferiori e che non devono alzare la testa per guardare il colore delle maglie contro ma, devono cercare di far punti. La partita vive di momenti diversi, bisogna stringere i denti e capire le difficoltà cercando di venire fuori senza sbagliare l'ultimo passaggio, capire la gara con lucidità e concentrazione. Mi piacerebbe mettere qualche vittoria dietro l'altra per aumentare la speranza di arrivare a lottare con concretezza verso il nostro traguardo. Le partite che mancano sono tante e tutto è possibile. Andiamo a San Siro sapendo che stiamo andando per fare risultato e non per fare la presenza. Attacco? Diabatè è un fuoriclasse per certe caratteristiche, Iemmello ha altre qualità ma, Coda forse è il più completo dei tre. Viola e Sandro? Sono molto fisici ma manca un pò di dinamismo sulla frequenza di passo. Entrambi stanno facendo benissimo. Viola fa una serie A da grandi. Lo stesso vale per Memushaj per come ha giocato contro la Samp e il Chievo. Poi c'è Del Pinto che, ogni volta che è stato chiamato in causa ha sempre fatto bene. La mia corsa dopo il gol di Diabatè? Non posso perdere il mio DNA e dimenticare da dove vengo”.

Sonia Iacoviello

 

 

 

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