Inzaghi: "Il campionato va terminato ad ogni costo"

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Pippo Inzaghi, intervenuto a Sky, va deciso all'obiettivo, non usa giri di parole e fa capire quale sia la sua posizione sul prosieguo della stagione. No ad azzerare ogni cosa: «In questo momento l'interesse maggiore è la salute della gente. Per cui noi siamo vicini a chi soffre e a chi ha perso i propri cari».

Ma se si parla di calcio, allora a prevalere debbono essere le leggi proprie dello sport: «Sono in linea con quello che sostengono la Figc e la Lega, con le proposte avanzate dai presidenti Gravina e Balata. E’ quello che vogliono tutti».

IL MALE PEGGIORE. Il tecnico del Benevento dice che non c'è altra strada che puntare a terminare la stagione. E non può essere un ostacolo il tempo: «Noi siamo pronti a giocare a giugno, a luglio, ad agosto. Questo campionato va terminato, perchè qualsiasi altra decisione finirà per penalizzare qualcuno. E allora, aspettiamoci di tutto, soprattutto nelle aule dei tribunali». Uno scenario infernale, peggiore di quello che auspicano tutti coloro che hanno deciso di attendere fiduciosi che si possa riprendere: «Ve la immaginate società che fanno mille ricorsi e altri sodalizi che scompariranno? Altro che perdere due mesi, qui si rischia di perdere due anni. Aspettiamo che la situazione migliori e poi vediamo come fare per scendere di nuovo in campo».

VACANZE “FATTE”. Dice che la sua posizione è a prescindere dalla situazione del Benevento: «Credo che finire i campionati sia per il bene del sistema calcio». Andare in campo in piena estate non lo spaventa: «Le vacanze, purtroppo, le abbiamo fatte, in maniera forzata in questo periodo di isolamento sociale. Se non ne potremo fare altre ce ne faremo una ragione. La verità è che abbiamo già giocato ben 28 partite, più di due terzi del campionato. Ne avessimo giocate 7 o 8, potremmo anche pensare ad altri scenari, ma manca poco a chiudere. Magari giocheremo ogni tre giorni, ma il torneo va finito per la sua regolarità, per i sacrifici di giocatori, staff, sponsor e tifosi».

IL “SUO” BENEVENTO. Superpippo sottolinea che il “suo” Benevento merita la A più di ogni altra squadra: «Ne ho sentite di tutti i colori.

La promozione la meritano i miei giocatori, i nostri tifosi, il mio presidente, il mio staff. La classifica dice che siamo degni di giocare in A: affermiamolo senza giri di parole, noi siamo nella massima serie già da febbraio. Mi diverto tanto in panchina, è ovvio che giocatori e società forti ti consentono di fare tutto meglio. Ora mi manca il campo e non avevo certo bisogno di stare così tanto a casa per capirlo».

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