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Vigorito a Radio Rai: "Ho pianto per l'emozione"

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Radio Anch’io Sport ha intervistato, stamani, il presidente del Benevento Calcio, Oreste Vigorito. Ecco le sue dichiarazioni:

“Per eliminare quella specie di magia che c’era sul nostro stadio doveva arrivare un’altra magia. E’ vero, stava nevicando a Napoli mentre conquistavamo il primo punto, ma sono solo superstizioni. Alla salvezza non abbiamo mai smesso di crederci, altrimenti non avremmo adottato i continui ritiri e non avremmo esonerato Baroni. Il Benevento non aveva mai visto la Serie A in 90 anni, perché non dovremmo credere nella salvezza? Ci credono anche i nostri tifosi, che sono stati fuori da questi palcoscenici per anni e ora invece possono calcarli in giro per l’Italia. Ho detto più volte che il calcio per me e la mia famiglia è soprattutto partecipazione sociale, stare insieme alla gente. Farlo attraverso il calcio vuol dire stare un po’ con i piedi per terra in un mondo che spesso non è così. Io ieri mi sentivo leggero. Io ho immaginato mio fratello, tifoso del Milan, che sorridesse nel momento in cui segnavamo quel gol. Non so come andrà a finire il campionato, ma alla fine di questo ciclo di quattro partite capirò meglio quale impresa potremo fare. Noi siamo una famiglia e un popolo che non molla e ci proveremo, proveremo a fare questo altro record: salvezza dopo quattordici sconfitte. Potremmo tranquillamente stare nel gruppo di coloro che hanno 9-12 punti. Per demeriti nostri non ci siamo, ma anche per sfortuna, visto che abbiamo perso tante partite nel finale. Non ci siamo mai arresi. Forse valeva la pena aspettare 14 partite per vivere un’emozione come quella. I tifosi esultavano come la vittoria di un campionato. Non ci credevano perché è una favola di un ragazzo costretto a piegare la schiena troppe volte nelle domeniche precedenti. Non ho mai discusso i premi salvezza o promozione con i miei giocatori, ma ho fatto degli omaggi nel momento della vittoria: mai premi previsti dai contratti. Il Napoli l’ho affrontato nel suo momento migliore e i giocatori mi hanno detto che non li vedevano nemmeno quando gli azzurri avevano la palla tra i piedi. La Juve invece è la più pragmatica, che ci ha punito dopo averci fatto sognare. Sono le squadre più forti del campionato.

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