Casertana via dallo Stadio Pinto?

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stadio pinto caserta

Un avviso pubblico, o bando se si preferisce, verrà pubblicato nei prossimi giorni dal Comune di Caserta per il nuovo affidamento dello stadio Pinto. E alla gara la Casertana avrebbe deciso di non partecipare, come si legge oggi sul quotidiano Il Mattino. Eppure le condizioni poste dall’amministrazione guidata dal commissario prefettizio Maria Grazia Nicolò non sembrano cambiare di una virgola rispetto al passato. E si fondano su una legge neppure troppo recente, datata infatti 2003. A spiegarlo in esclusiva ai microfoni di Teleprima – CasertaPrimaPagina.it è proprio il commissario Nicolò. “Abbiamo adottato un regolamento mutuando quanto previsto da una legge del 2003 sulla gestione degli impianti pubblici. Il Comune ha chiesto alla Casertana il pagamento di una tariffa, prima – sottolinea Nicolò – di rilasciare l’autorizzazione”. Ma quanto pagava la Casertana l’anno scorso? “Nel corso degli anni abbiamo rilevato che a fronte dei costi delle partite (2.700 per le gare diurne e 3.200 per quelle notturne, ndr) si procedeva al pagamento di soli 70 euro, per un importo annuale di 1.500 euro”. Una cifra inadeguata, secondo il commissario. Il perché la Casertana pagasse solo 70 euro a partita  lo sanno in pochi. Forse perché nel frattempo il club di viale Medaglie d’oro si è accollato spese di gestione extra. Pretendendo poi di non pagare più la cifra piena ogni mese? Difficile crederlo.

Fin ora lo stadio è stato concesso alla Casertana con un servizio a domanda individuale, che in un Comune dissestato per legge “deve coprire il 36 per cento del costo dei servizi. Abbiamo solo chiesto alla Casertana che il pagamento venisse effettuato in anticipo, perché ogni autorizzazione deve essere preceduta da atti necessari quali il pagamento di una tariffa”. E la Casertana fin qui ha sempre pagato. “Anche se spesso in ritardo”, punge il commissario. Il presidente Corvino usa il pugno duro. Si sente messo alle strette dalla nuova amministrazione, che replica: “Siamo sempre per il dialogo e per la mediazione – assicura Nicolò – e questa mattina abbiamo anche provato a chiamare il presidente Corvino. Non abbiamo difficoltà a consentire alla Casertana di giocare al Pinto, anzi ne siamo fieri, ma sarebbe anche giusto mettere l’ente in condizione di poter assicurare il rispetto delle norme. Questo vale per lo stadio e per tutti gli impianti del Comune di Caserta”.

Insomma, il Comune non sembra lavarsene le mani. Ma non transige sul rispetto delle norme. Ora la palla passa alla Casertana. Per due motivi molto importanti. Primo, perché ci sono gli abbonamenti. E i tifosi si aspettano di giocare al Pinto. Secondo, perché lo stadio è pieno di sponsor. E si presume che la gestione pubblicitaria sia a carico del club il quale, con gli sponsor, dovrebbe avere dei contratti scritti da dover rispettare per l’intera stagione.

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